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Gli interventi educativi

In ogni struttura educativa della “Casa Benedetta Cambiagio” viene adottata una modalità di lavoro “integrata”, che prevede una gestione dei casi rispettosa della globalità della persona, in particolare attraverso:

  • l’osservazione e la gestione delle informazioni finalizzate a comprendere i problemi e le risorse del minore, determinanti per l’individuazione degli interventi da attivare e per il successivo percorso di recupero;

  • la lettura complessiva dei bisogni (le situazioni degli ospiti in difficoltà sono quasi sempre multiproblematiche, ne consegue quindi la necessità di un approccio professionale interdisciplinare);

  • la progettazione generale degli interventi, per comprendere ed affrontare i diversi problemi che causano i disagi e le difficoltà del singolo, tramite l’elaborazione di un Piano Educativo Individualizzato – P.E.I., che rappresenta il momento centrale dell’opera educativa ed è mirato a definire gli obiettivi educativi, le aree di intervento, i tempi di realizzazione, le modalità di verifica;

  • il coinvolgimento delle ospiti nelle decisioni relative al proprio percorso e l’incoraggiamento a sviluppare al massimo le loro potenzialità ed attitudini;

  • le supervisioni programmate di tipo operativo, pedagogico e clinico, condotte da esperti del campo;

  • gli incontri con i servizi sociali invianti per la verifica dei P.E.I. e l’apporto di eventuali correttivi;

  • la valutazione dell’efficacia degli interventi sull’evoluzione complessiva della persona e sulla sua capacità relazionale.

Lo stile familiare e il modello di convivenza comunitaria costituiscono la modalità educativa prescelta come più funzionale alla vita quotidiana, in quanto caratterizzano un clima di interrelazione che permette la manifestazione di comportamenti differenziati ed autonomi, ma ancorati anche a progetti riguardanti l’organizzazione della vita di ognuno, costituita da rapporti paritari e volti ai bisogni di relazione e di appartenenza.

Le educatrici/ori rappresentano il tramite educativo-pedagogico affinché le risorse positive emergano, consentendo di acquisire un livello di consapevolezza e coscienziosità, e creino valori ed occasioni di crescita e di successo

In particolare il trattamento dell’emergenza, nel momento dell’accoglienza, richiede un’alta qualificazione professionale perché deve “rispondere ad un bisogno primario ed urgente”.

Per svolgere il loro compito in modo proficuo e soddisfacente le educatrici/ori coniugano in modo armonico professionalità e motivazione e sono supportate da momenti di confronto, formazione e consulenza, che garantiscono la qualità dell’intervento educativo offerto e la possibilità di consolidare ed approfondire la preparazione culturale.

 

 

 

 

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